“Le persone non sono robot o solo organismi biologici”, afferma David Lazzari presidente del Consiglio Nazionale degli Psicologi. Il presidente prosegue: “sembra che, nell’età della tecnica, ci si dimentica spesso che l’essere umano non è un robot. In Sanità si è arrivati a parlare di <umanizzazione> perché si è perso di vista che la salute e le malattie riguardano persone e non solo i loro corpi. Di fronte alla pandemia, spesso, le decisioni vengono prese come se fosse un problema che riguarda solo il virus e non le persone. Con la scuola si sta rischiando lo stesso errore: grande enfasi sui fatti tecnici ma poca considerazione dei fattori umani; nessuno si chiede quali sono le difficoltà, i timori, le paure, le ansie di studenti, insegnanti, famiglie, personale scolastico. Eppure i processi si complicano e si inceppano per fattori squisitamente umani che nessuno si cura di considerare, ascoltare ed aiutare. Quando si parla di persone, per di più di bambini ed adolescenti, gli aspetti psicologici fanno la differenza, a partire dall’ applicazione delle procedure e delle ricadute. Ridurre le persone ad algoritmi semplifica le cose in apparenza ma è un boomerang che comporta costi per tutti. È importante che questi aspetti vengono considerati in modo competente”.

Partendo da una riflessione così ricca di spunti, vorrei, ancora una volta, sottolineare quanto la salute passi anche dalla cura psicologica ed emotiva di noi tutti.

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Dott.ssa Di leva Stefania.